Recentemente il tema dell’economia circolare applicata all’abbigliamento da lavoro ha iniziato ad essere molto sentito dalle aziende. Si sente parlare sempre più spesso di t-shirt e pantaloni di cotone biologico o organico e alcune imprese virtuose stanno già facendo delle scelte ecosostenibili in tema di indumenti da lavoro.
Rossetto, da sempre attento alla salvaguardia dell’ambiente e all’offerta di prodotti e servizi green, propone un approfondimento sul tema abbigliamento da lavoro ed ecosostenibilità. Per offrire alle aziende alcune informazioni interessanti, utili a fare scelte sempre più consapevoli.
L'inquinamento prodotto dall'industria tessile ha un impatto enorme sul pianeta.
Lo sapevi che si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell'inquinamento globale dell'acqua potabile? Un processo causato dalle varie lavorazioni a cui i prodotti vanno incontro, come la tintura e la finitura con sostanze come la formaldeide, il cloro e i metalli pesanti. A questo, si aggiunge il problema del lavaggio delle fibre sintetiche che rilascia, ogni anno, 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari, rappresentando il 35% del rilascio di microplastiche primarie nell’ambiente, oltre all’impatto dovuto alla produzione. E non finisce qui: si calcola anche che l'industria della moda sia responsabile del 10% delle emissioni globali di gas a effetto serra come il carbonio. Infatti, secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nell'UE nel 2017 hanno generato circa 654 kg di emissioni di CO2 per persona. Inoltre, ben il 16% della produzione totale di insetticidi e pesticidi viene impiegato proprio per la coltivazione del cotone non organico. Infine, non si può dimenticare il problema del fast fashion che ha comportato la riduzione del ciclo di vita dei prodotti tessili aumentando notevolmente la produzione di rifiuti. Purtroppo milioni di capi ogni anno finiscono in discarica, aggravando l’impatto ambientale. Ad oggi infatti solo l’1% delle fibre usate si trasforma in nuovi abiti, l’87% dei materiali finisce in discariche e inceneritori, il restante 12% si trasforma in pezzame per la pulizia nell’industria o materiale per le imbottiture.
Seguendo la nuova strategia globale dell’Unione Europea volta a inserire anche l’industria tessile in un piano di economia circolare, ogni impresa può contribuire al nuovo modello sostenibile, spostando l’attenzione sul riutilizzare, aggiustare, rinnovare e riciclare i materiali e i prodotti esistenti. Questo si traduce in misure aziendali come la migliore progettazione ecocompatibile, la prevenzione e il riutilizzo dei rifiuti che possono generare, in tutta Europa, risparmi netti per le imprese fino a 604 miliardi di euro, riducendo al tempo stesso le emissioni totali annue di gas a effetto serra del 2-4 %.
Tra le varie azioni che possono intraprendere le aziende in questa direzione, c’è anche l’acquisto, per i propri collaboratori, di abbigliamento da lavoro ecosostenibile, ovvero capi in fibre organiche o riciclate, limitando o azzerando la scelta di abiti in fibre sintetiche.
Scegliere indumenti da lavoro in cotone organico contribuisce a ridurre l’inquinamento dell’ambiente e, al contempo, offre specifici benefici in termini di salubrità, vestibilità e benessere per i lavoratori. Nel dettaglio, i capi in cotone organico:
non contengono prodotti chimici/cancerogeni, quali diserbanti e pesticidi utilizzati nella coltivazione dei tessuti sintetici
vengono prodotti senza utilizzare coloranti o additivi chimici, contribuendo a ridurre l’effetto serra e l’inquinamento dell’acqua
offrono una piacevole sensazione sulla pelle, salutare per il corpo
sono ipoallergenici e indicati per le persone con allergie o sensibilità ai prodotti chimici
garantiscono una traspirazione naturale
funzionano come regolatori dell’umidità e della temperatura corporea
Rossetto mette a disposizione delle aziende, proprio una gamma di abbigliamento da lavoro in cotone organico e di calzature eco, oltre a un servizio completo di progettazione e fornitura ecologica dedicata agli ambienti di lavoro.
Per continuare a migliorare insieme il benessere sul luogo di lavoro e sul pianeta.